venerdì 22 ottobre 2010

Il Melograno





Il Melograno  

Ne  il Cantico dei Cantici, sublime Inno all’amore che celebra umanità passione ed eros, Salomone descrive la sposa amata e la fecondità della Terra Promessa attraverso la metafora della melagrana:

Cantico dei cantici  -  Capitolo 4: Lo sposo
(13)I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,

alberi di cipro con nardo,(…)

Cantico dei Cantici - Capitolo 7:  La sposa
(13)Di buon mattino andremo alle vigne;
vedremo se mette gemme la vite,

se sbocciano i fiori,
se fioriscono i melograni:(…)

Cantico dei Cantici - Capitolo 8:
Ti farei bere vino aromatico,
del succo del mio melograno.

(3)La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia...


Il melograno e' un albero leggendario di antica tradizione, probabilmente diffuso dai Fenici, sinonimo da millenni della fertilita' per tutte le culture che si sono lasciate sedurre dai suoi frutti, ricchi di semi polposi di colore rosso acceso dal gusto delicato e gradevole, espressione dell'esuberanza della vita. Questo albero era immaginato come ricettacolo di ninfee, le Ree.   

Nell'arte copta si incontra l'albero del melograno come simbolo di resurrezione. Era rappresentato sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di Salomone in Gerusalemme. Si trova nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi) osservando le quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo. In realtà i semi della melagrana sono in numero variabile,  circa 600
 Le sue radici affondano anche nell'antica Grecia dove questa pianta era sacra a Era o Giunone (sorella e prima moglie di Giove) ed a Afrodite (dea dell'amore) . Si pensava che il succo del melograno rappresentasse il sangue del dio Dioniso, e sembra che la dea dell’amore,  Afrodite, lo avesse piantato sulla terra in suo onore .   È del resto con il melograno che Afrodite preparava i filtri d'amore.                                                               
Nell’antica Roma Giunone la teneva in mano e le spose usavano intrecciare tra i capelli i rami dell’albero, i Babilonesi masticavano i semi prima della battaglia, ritenendo che li avrebbe resi invincibili,e gli antichi Egizi tenevano in grande considerazione le sue proprietà terapeutiche e vermifughe e si facevano seppellire sotto montagne delle loro bacche.                                                                                                                        In epoca cristiana, la simbologia venne spiritualizzata e arricchita di rimandi alla ricchezza della benedizione divina e all’amore celeste e il suo succo divenne simbolo del sangue dei martiri.   
   
Nella tradizione asiatica il frutto aperto rappresenta abbondanza e buon augurio, in Cina, la consuetudine vuole che si offra un melograno ai nuovi coniugi come promessa per una numerosa discendenza, in Vietnam la melagrana si apre in due e lascia venire cento bambini, le spose turche la lanciano a terra perché si dice che avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato,  in India si crede che il succo di questo frutto combatta la sterilità, mentre in Dalmazia, la tradizione vuole che lo sposo trasferisca nel suo giardino una pianta di melograno presa dal giardino del suocero.                                                                                                                                                       Nell’araldica, la melagrana adorna lo stemma di Granada. Inoltre si ritiene che il romano, contrappeso della stadera, trae la propria forma e il proprio nome dal melograno. In portoghese, roman  significa melograno e, infatti, un altro attribuito alla pianta è quello di giustizia ed equilibrio.


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